venerdì 22 agosto 2014

Ruskin, il divoratore di cadaveri

Sono passati un bel po' di mesi dall'uscita del numero 3 della rivista Splatter. In quel numero finiva la saga di Ruskin, un immortale a metà strada tra uno zombie e un vampiro, un condannato al pari di Lucifero, ma anche uno spirito nobile in grado di donare salvezza. Il suo è un viaggio continuo in un tempo che è il qui ed ora e che si confonde indistintamente tra il passato ed il futuro. Ruskin cercherà di "mettere le cose a posto", in una perenne corsa contro il destino per rivedere la sua amata e salvarla dall'orribile minaccia che porta in grembo: il loro bambino. Come Ruskin discende dagli Inferi ed è costretto alla spirale perpetua del suo oscuro cammino, così suo figlio è il portatore "insano" del Male, traendo le sue origini dal primo peccatore per antonomasia... Giuda Iscariota.
Questa storia è nata molti anni fa dalla mente malata di Paolo di Orazio, coadiuvato alle matite dal maestro Roberto Ricci. Ora... mettetevi nei miei panni, quando Paolo mi propone di proseguire la storia che 10 anni prima, a livello embrionale, aveva pubblicato con Ricci sulla rivista Heavy Metal! Mi aveva mostrato le tavole disegnate da Roberto (pubblicate poi sul numero 2 di Splatter) ed era praticamente impossibile riuscire a far di meglio. C'era l'atmosfera giusta, inquadrature dinamiche, tagli bellissimi. Inutile dire che l'ansia da prestazione era altissima. 
Facciamo un salto in avanti ed arriviamo ad oggi. Se siete appassionati di fumetto o semplicemente ne seguite con interesse i retroscena, avrete sicuramente letto delle nomination per le varie sezioni del Premio Carlo Boscarato 2014 (all'interno del Treviso Comic Book Festival). Bene, so che sembra una barzelletta, ma tra i candidati per il premio per il miglior disegnatore italiano, accanto a nomi illustri del calibro di Cavenago o De Felici, ci sono anch'io per il lavoro svolto proprio su Ruskin... e sì, se ve lo state domandando, non lo so neanch'io come ci sono finito lì... e sì, me ne vergogno come un cane! Ovviamente non mi sento minimamente all'altezza e la cosa mi imbarazza non poco. 
Dopotutto Ruskin è stato il mio primo lavoro "ufficiale" nel mondo del fumetto e, nonostante le corse per le consegne e le evidenti lacune nel disegno, in qualche modo sono riuscito a portarlo a termine. Ho avuto l'onore di poter disegnare il primo e l'ultimo capitolo di questa storia e ho potuto accompagnare per un po' Ruskin nel suo cammino (seppur breve). Sicuramente è un lavoro che mi porterò per sempre nel cuore proprio per le sue imperfezioni e le tracce della mia inesperienza. Già adesso quelle tavole mi sembrano così lontane e le rifarei quasi tutte daccapo, ma rappresentano un primo paletto segnato sul mio percorso.  
Vi lascio, come al solito, alcuni estratti del terzo capitolo, quelli più riusciti a mio parere.
See you soon!























lunedì 9 giugno 2014

Chi l'avrebbe mai detto...

Dopo un po' di tempo che non mi facevo vivo da queste parti, rieccomi sorgere dalla tomba.
In questo periodo sono a lavoro su un progetto di cui non posso ancora svelare niente. Per cui per i prossimi mesi avrò un bel po' da fare, spero in futuro di poter pubblicare qualcosa e magari dirvi di più.
Nel frattempo un'altra possibilità si è presentata sul mio percorso e ho deciso di provarci. Sto parlando dell'annuncio della Giochi Preziosi di qualche settimana fa: stanno cercando un character designer per continuare il lavoro sulla famosa serie dei Gormiti. Ebbene sì, proprio quei mostriciattoli giocattolosi che fanno tanto impazzire i bambini! Ho provato a mandare una sorta di portfolio arrangiato in fretta e furia per l'occasione, ma senza troppe aspettative e... il responso è stato positivo! Mi hanno chiesto di fare delle prove per la selezione ufficiale, wow!! In soldoni queste prove consistevano in tre studi dei Gormiti: per due di questi veniva richiesto un restyling di due personaggi della serie originaria, portandoli in linea con la serie attualmente in commercio, mentre il terzo studio era totalmente libero. Cioè, veniva messa alla prova la propria creatività come chara designer.
Il lavoro è stato molto divertente. Per prima cosa mi sono studiato per bene tutte le serie dei Gormiti cercando di trovare dei punti in comune tra loro e cercando di capire in che modo si siano evoluti i vari popoli negli anni (i Gormiti si differenziano in vari popoli che prendono spunto dagli elementi naturali, per cui abbiamo il popolo della Foresta, della Terra, dell'Aria, del Mare e così via). E' stato davvero interessante capire come, anche per disegni "apparentemente" semplici, lo studio dell'anatomia sia fondamentale. Infatti, fin dalla fase di studio, i vari pezzi del futuro giocattolo si devono incastrare perfettamente tra loro, seguendo le inserzioni dei fasci muscolari dell'anatomia umana (ovviamente molto stilizzata). L'operazione di restyling, a conti fatti, è andata piuttosto liscia. Mentre per la creazione totalmente libera del Gormita ho avuto un po' di tentennamenti: da una parte avevo voglia di fare qualcosa completamente fuori dai soliti canoni del brand, dall'altra avevo timore di uscire troppo fuori tema. Così mi sono interrogato su cosa potesse piacere, senza ombra di dubbio, ad un bambino tra i 3 e i 7 anni. Quale fosse quella cosa che indiscutibilmente piace ad un ragazzino fin dalla tenera età. Ci ho riflettuto per molti giorni. Poi ho avuto l'illuminazione: i DINOSAURI!! E così il resto è venuto da sé. Ho pensato che, dopotutto, presentare uno studio che già rispecchiava le cose proposte dal loro brand non avrebbe avuto molto senso, allora meglio rischiare! Così sono partito dalla base di un velociraptor (adattandolo alle proporzioni anatomiche degli attuali Gormiti) per poi rivestirlo di un'armatura che lo rendesse un guerriero eroico e coraggioso. Ho immaginato che vivesse nel popolo dei Dino, in modo da poter lasciare aperta la possibilità, in futuro, di poter sviluppare l'idea, inserendo i vari guerrieri, ciascuno con le sembianze dei dinosauri più conosciuti e le caratteristiche annesse (per esempio il triceratopo con le sue corna, lo stegosauro con le placche taglienti sulla schiena e sulla coda, lo pterodattilo con le ali e via).
Per il momento ho spedito le mie prove (che vi metto qui sotto) entro la consegna fissata e per la fine di questo mese dovrei sapere qualcosa. L'attesa è un po' lunghina, ma nel frattempo incrociate le dita per me! ;)

Ps. Per la colorazione mi ha aiutato la mia dolce metà Francesca.
Se ancora non la conoscete recuperate subito andando a visitare il suo blog: francescapiscitelli.blogspot.it !!

Mi farò vivo per i prossimi aggiornamenti. Ciao!








martedì 22 aprile 2014

Avevo voglia di disegnare rospi...

Sì, Naruto è uno dei pochi manga che tutt'oggi continuo a seguire con passione. Ogni volumetto è pieno di energia, sentimenti, intrighi e valori. Un fumetto che mantiene costante la forza di una bella storia raccontata con i giusti mezzi.
Questa è la mia versione del Naruto versione eremitica!




sabato 5 aprile 2014

lunedì 10 marzo 2014

Terzo numero di Splatter!

E' ufficiale! Oggi 10 marzo è finalmente uscito il terzo numero di Splatter! E all'interno della rivista troverete la terza e ultima parte della storia legata a Ruskin, il divoratore di cadaveri, disegnata da me su sceneggiatura di Paolo Di Orazio.




Come al solito è stato un lavoro bello denso, pieno di soddisfazioni per aver inquadrato alcune vignette come le avevo ben scolpite in mente, ma anche carico di ansia per riuscire a consegnare un buon lavoro in tempo. La velocità nel lavoro non è proprio il mio forte. Cercherò di migliorare col tempo anche questa dimensione, che a volte diventa anche più importante del portare a casa delle tavole "ben curate".
In questa seconda esperienza per Splatter, Di Orazio mi ha lasciato molto più libero di sperimentare (spero anche grazie alla fiducia guadagnatami col primo numero!). Ho potuto divertirmi, così, nel dare più spettacolarità a certe scene e in generale nel cercare di movimentare la gabbia delle tavole. Spero che il risultato piaccia ai lettori. Tra l'altro per la prima volta ho provato ad inchiostrare su dei fogli ruvidi visto che l'ambientazione aveva delle connotazioni western e mi sembrava ideale provare ad avere col pennello un effetto di "sporcatura". Credo, però, ritornerò su fogli lisci in futuro perché li sento più affini alla mia indole di controllo assoluto sugli strumenti.

Non mi resta che lasciarvi i link:
pagina facebook di Splatter: SPLATTER - MENSILE DEL NU-HORROR
sito di Splatter (dove poter acquistare i volumi on-line): splatter-comics.it

Vi lascio con dei dettagli della prima storia disegnata per la mitica rivista, ormai risalenti a quasi una decina di mesi fa. Stay tuned!















mercoledì 2 ottobre 2013

Nuove uscite per Lucca Comics!

Finalmente ho un po' di tempo libero per riaggiornare questo blog. In questi mesi sono stato impegnato con due lavori che usciranno su due riviste diverse per Lucca Comics 2013! In realtà sono solo due storie brevi, ma è pur sempre un traguardo raggiunto. 

La mia prima fatica vedrà la luce sulla storica rivista Splatter, che in occasione di Lucca Comics risorgerà dalle ceneri per riportare sangue e morte sulla carta stampata. 


Ormai il mio nome è uscito scritto sul flyer promozionale di Splatter, per cui posso dirlo. Sarà un onore essere pubblicato assieme a delle grandi firme del fumetto italiano e mi sento veramente una caccola a dover condividere un po' di spazio con loro su questa prestigiosa rivista cult. 


Per ovvie ragioni non posso svelare ancora niente sulla mia storia (su sceneggiatura del mitico Paolo Di Orazio), ma vi assicuro che non mancheranno scene di sbudellamenti e torture-porn. Lascio questa foto qui, visto che ho potuto condividerla già un po' di tempo fa.




Il secondo progetto è una storia breve a tinte noir che sarà pubblicata sul terzo numero della rivista Denti (edizioni Inkiostro), sempre in uscita per Lucca Comics. Qui la storica copertina del numero 0.


In questo caso ho dovuto affrontare una storia un po' diversa dal mio solito standard horror, ma è stato comunque divertente affrontare una nuova esperienza e mettermi, così, alla prova. Ho ripulito un po' lo stile per facilitare la lettura. Qui sotto gli studi dei personaggi principali.

 

La storia (sceneggiatura di Matteo Grilli) ha un bel ritmo, si susseguono situazioni e vicende una dietro l'altra, tutto in squisito gusto trhiller, per arrivare alla catartica conclusione. Metto qualche vignetta preview per incuriosirvi un po'. A presto!




venerdì 16 agosto 2013

Bisogna essere acqua

Il punto di partenza è il disimparare. Non esistono regole, o meglio esistono, ma rendono il tutto meccanico perdendo di fluidità. Occorre rimuoverle senza dimenticarle. Il creativo, che conosce il mestiere, segue un andamento che si evolve a seconda delle situazioni. La tecnica è acqua, cambia forma continuamente. E' leggera, calma, ma può anche esplodere. Bisogna essere acqua. O meglio, bisogna sentire l'istinto creativo che è istinto-non istinto. La forma si assume dalla creazione diretta, quasi del tutto in maniera casuale, ma cosciente. La tecnica seguita in passato ci aiuta a percorrere i giusti passi. Molto importante poi è non perdersi nel dettaglio, cercare di mantenere una visione del tutto costante. Non concentrarsi sulla parte, ma osservare sempre la totalità, tenerne l'immagine persistente davanti ai nostri occhi e alla mente.
Ma cosa serve per sbloccare l'istinto-non istinto? L'osservazione e la fiducia cieca nelle proprie capacità. L'una non prescinde dall'altra. Il percorso mentale deve andare di pari passo con quello manuale. La forza del segno risiede nell'osservazione scevra da influenze pregresse, è la sicurezza conseguente di percorrere un tracciato già segnato con l'occhio. L'occhio guida la mano, la mente crea sulla carta.
Esistono tre fasi nel disegno. Una volta credevo che quella più istintiva risiedesse nella prima e le conseguenti due fossero meno sciolte e più di mestiere, di finitura. Mi sbagliavo. La bellezza del segno deriva da strati di istintività sovrapposta. Primo, osservi senza soffermarti troppo sulla struttura, ma seguendo gli andamenti del segno. Svuota la mente e riempi lo spazio. Crei una bozza. La bozza, successivamente, va rifinita. Anche in questo caso il segno deve essere guidato, ancora più di prima... istinto-non istinto. Terza fase, inchiostrazione. Qui la predominanza dell'istinto è fondamentale. Qui si gioca tutto. L'essere acqua è di vitale essenza per rendere giustizia all'elaborato su carta. Il segno finale fissa il tuo stato attuale di scioltezza istintiva. Non più equilibrio di masse, niente separazione di piani, le trame verranno da sé. La Natura si sintetizza col segno, col gesto. Suggerisci tutto senza curarti della forma. La definizione ingabbia. La definizione è una trappola e devi disimpararla prima possibile. Innamorati della forma senza prestare troppa attenzione alla sua struttura. Assorbi la massa, la consistenza, la trama. Sbarazzati di ciò che non è essenziale. 
Le sensazioni sono la migliore definizione del disegno. L'atmosfera è l'apice della maestria. Fiducia assoluta nel segno che è mutabile come l'acqua. Nient'altro. Sentiti acqua.